La campagna Ero Straniero nasce nel 2017, promossa da una rete di organizzazioni, laiche e religiose,
impegnate a imporre nel dibattito pubblico il tema della gestione dei flussi migratori e la necessità di una
riforma.
Il primo risultato è stato una proposta di legge di iniziativa popolare depositata alla Camera dei deputati il
27 ottobre 2017, con oltre 90.000 firme raccolte in sei mesi di grande mobilitazione in tutto il paese. La
proposta, nella XVIII legislatura, è stata discussa in commissione affari costituzionali alla Camera, ma senza
arrivare all’approvazione finale. Con la nuova legislatura, la pdl popolare ha perso la sua validità.
Oltre al lavoro di pressione sulla pdl, Ero straniero è da sempre impegnata nell’analisi delle politiche in
materia di immigrazione e degli interventi di governo e parlamento, mettendo a disposizione dati e
contributi alla stampa e a chiunque voglia approfondire il tema. Fondamentale, poi, l’attività di scambio e
confronto con lavoratori e lavoratrici, mondo produttivo, decisori politici, terzo settore. La campagna nel 2023 è entrata in una nuova fase, mantenendo gli stessi obiettivi:
superare una normativa inefficace con interventi legislativi che assicurino una gestione dei flussi
migratori più efficace e rispettosa di diritti e garanzie;
affermare una nuova narrazione del fenomeno migratorio che scardini l’approccio inefficace,
inutilmente rigido e sicuritario visto negli ultimi vent’anni.
La nostra visione
Le persone migranti arrivano in Italia in modo programmato e sicuro, sulla base di un sistema di ingressi
diversificato che tiene conto, da un lato, delle necessità e delle storie delle persone che migrano; dall’altro,
della crisi demografica in atto nel nostro paese, della trasformazione della società italiana e delle necessità
del mondo produttivo. Le persone senza documenti già presenti sul territorio hanno la possibilità di uscire dall’invisibilità e
diventare regolari sulla base di un’offerta di assunzione o del radicamento nel territorio dove vivono,
mettendo fine alla situazione di precarietà e ricattabilità cui sono costrette. L’opinione pubblica è sempre più consapevole dell’importanza di avere nuovi e diversificato canali legali di
ingresso per lavoro come unica alternativa ai trafficanti e alle tragedie sulle rotte migratorie e come
opportunità di crescita ineludibile per il Paese.