Sanatoria extraUe 2020, pratiche ancora in stallo (Italia Oggi)

Articolo pubblicato il 17 novembre su Italia Oggi

Al 21 settembre 2023 dalla prefettura di Roma erano state esaminate solo la metà del totale (il 54,97%) delle 17.371 domande presentate con la sanatoria 2020 per la regolarizzazione di lavoratori stranieri (in particolare, personale domestico e del settore agricolo). A rendere chiara la lentezza delle lavorazioni è il numero delle pratiche definite da gennaio ad aprile 2023: solo 88. Nel 2023 la prefettura ha perso 14 unità di personale, pari al 44% della forza lavoro che nel 2022 si occupava delle pratiche. A Milano delle 26.225 domande di emersione ricevute dalla prefettura, al 21 luglio 2023, erano definite solo il 59,21% del totale. Anche per la prefettura di Milano, la causa principale dei tempi lunghissimi e dei ritardi nella definizione della procedura è la carenza di personale. La campagna Ero straniero (promossa da A Buon Diritto, ActionAid, ASCI, Federazione Chiese Evangeliche Italiane (Fcei), Oxfam, Arci, CNCA, CILD, Fondazione Casa della caritàAngelo Abriani, Radicali Italiani) torna a denunciare lo stallo che riguarda le pratiche ferme nelle questure e prefetture italiane: a oltre tre anni dalla misura ci sono migliaia di pratiche ancora in lavorazione e migliaia di persone in attesa di ricevere una risposta. A livello nazionale, su un totale di 207.870 domande di emersione presentate da giugno ad agosto 2020, dagli ultimi dati disponibili che risalgono al 19 giugno scorso, emerge che 132.006 istruttorie si sono concluse con esito positivo, con la richiesta di rilascio del permesso di soggiorno, mentre 29.181 sono le domande respinte e 10.227 quelle oggetto di rinuncia o archiviate per altri motivi. In tutt’Italia, dunque, a giugno 2023, a tre anni esatti dalla misura, le prefetture avevano finalizzato 171.414 pratiche, circa l’82% del totale. Ero Straniero chiede così a governo e parlamento di «porre rimedio a tale inaccettabile e cronica carenza di organico negli uffici dell’amministrazione dell’interno». Con un emendamento al decreto 133/2023, in questi giorni all’esame della Camera, si chiede infatti di destinare 105 milioni di euro al rafforzamento del personale delle prefetture e 150 all’ampliamento del personale delle questure, recuperandoli da altri capitoli di spesa della legge di bilancio.

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