Nuovo decreto flussi, nuovo bluff: restano click day e sfruttamento

Non è permesso. Il dpcm amplia le quote per i lavoratori stranieri ma è uguale al precedente che aveva funzionato solo per il 10% dei migranti.

Articolo di Luciana Cimino del 2 luglio 2025 su Il Manifesto

Il bastone e la carota rancida. La propaganda del governo sulle migrazioni, vessillo identitario delle destre nazionaliste, oltre all’impianto securitario del progetto albanese, alla retorica degli scafisti da «inseguire nel globo terraqueo» (come da celebre frase di Giorgia Meloni) prevede anche la riorganizzazione degli ingressi per lavoro. Già all’indomani dell’insediamento dell’esecutivo, il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti e le associazioni datoriali avevano fatto capire che le frasi da campagna elettorale («Basta ingressi nel nostro paese») erano inadeguate davanti alla presa d’atto che serve forza lavoro per mandare avanti la produzione italiana. Ed ecco che il governo arriva al suo secondo decreto flussi, approvato ieri dal consiglio dei Ministri, ampliando il numero degli ammessi: 500 mila lavoratori stranieri nel triennio 2026/2028.


Continua a leggere su il Manifesto


 

X