Le prefetture in affanno, tranne quella di Milano.
Un quadro diseguale a livello locale e con alcune delle maggiori città italiane in affanno. E’ quanto appare dall’analisi di dettaglio della campagna Ero Straniero nel dossier, che approfondisce la lettura dei dati relativi agli ingressi per lavoro delle persone straniere in Italia, che per il 2024 evidenziano solo il 7,8% delle quote di ingressi stabilite dal governo si è trasformato in richieste di permessi di soggiorno e impieghi stabili e regolari.
Efficacia della procedura a livello territoriale. Dai dati emerge che per il 2024 il numero più alto di contratti sottoscritti e permessi di soggiorno da rilasciare è a Nord. Il Nord è infatti primo con 5.829 contratti sottoscritti (62,5% del totale), segue il Sud con 2.154 (23,1%) e poi il centro con 1.348 (14,4%).
Roma, Napoli e Milano. Se guardiamo al tasso di successo della procedura – cioè quante quote di ingressi sono diventate permessi di soggiorno- Napoli e Roma sono in una situazione critica nel 2024, con la richiesta di soli 2 e 17 contratti rispettivamente, e un tasso di successo pari allo 0,05% e 0,2%. Milano appare per i flussi 2024 la prefettura di gran lunga più efficiente con un tasso di successo al di sopra della media nazionale e pari al 12,5%. Per il 2024 Napoli rimane prima in Italia per domande pervenute sul canale stagionale (oltre 57.100) e subordinato (51.500 circa). Nel settore domestico, Napoli è seconda dopo la città metropolitana lombarda e prima della Capitale (12.040 domande). Milano è prima per domande nel settore domestico e socio-sanitario (12.052). Roma è terza anche per domande nel settore domestico (6.252). Ancora una volta l’efficienza della prefettura appare legata oltre al numero di domande ricevute, anche alle quote assegnate: Roma vede assegnati (al 03.12.2024) 6.814 posti, 4.403 Napoli e 2.395 Milano. Emerge, come già nelle analisi precedenti, che il sottodimensionamento degli organici e la mole delle domande processate incidono sul successo della procedura e quindi sull’efficacia dell’attività delle prefetture.
A proposito del centro Italia, nel 2024 nel Lazio il tasso di successo delle pratiche, ossia il numero di permessi di soggiorno richiesti rispetto ai nulla osta rilasciati è del 4,1%, con 393 permessi richiesti. Per il decreto flussi 2024 risultano inoltre ancora all’estero 1.128 persone che, pur in possesso della regolare documentazione per trasferirsi in Italia, non hanno ancora fatto ingresso sul territorio nazionale. Di queste 1128 persone in attesa, 782 sono su Latina, relativamente al canale stagionale. Un problema sia per le persone che aspettano di entrare, sia per i datori di lavoro.
La situazione di Latina. Latina spicca anche per quanto riguarda gli appuntamenti pendenti: per i flussi 2024 gli appuntamenti pendenti sul territorio nazionale sono circa 1.324 di cui 300 nella sola Latina (il 22,6% del totale). La domanda che sorge è se la Prefettura di Latina abbia un organico sufficiente per processare le pratiche in tempi consoni. Alla fine su Latina il tasso di successo della procedura per i flussi 2024, è del 13,3% per il canale stagionale, dell’1,2% per il canale subordinato non stagionale e del 4% per il settore domestico e sociosanitario, L’impossibilità di finalizzare la domanda e di ottenere un permesso di soggiorno e i ritardi legati alla procedura provocano conseguenze gravissime sulla vita delle persone arrivate in Italia tramite il decreto flussi. A Latina la situazione è drammatica: la FLAI CGIL Frosinone e Latina, attraverso i suoi sportelli sul territorio, assiste centinaia di lavoratori e lavoratrici anche attraverso esposti, ricorsi e azioni giudiziarie. Le storie che quotidianamente la FLAI raccoglie a Latina, che si trovano anche in questo dossier sui territori, raccontano lo sfruttamento e l’invisibilità che colpiscono i lavoratori e le lavoratrici straniere nelle città e nelle campagne italiane.
Gurwinder, arrivato in Italia con un nulla osta per lavoro subordinato, si è rivolto alla FLAI CGIL di Frosinone e Latina per avere una mano relativamente alla sua pratica. La FLAI è riuscita a ottenere un appuntamento in Prefettura, ma l’azienda non si è presentata: si è presentato invece un uomo che ha dichiarato di essere l’avvocato dell’azienda e che ha chiesto a Gurwinder 3000 euro per finalizzare la pratica. Gurwinder, non avendo quei soldi, è stato lasciato solo dall’azienda. La FLAI ha chiesto allora alla prefettura di avviare il percorso per il rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione, non avendo il lavoratore alcuna responsabilità nella non finalizzazione del contratto. Attualmente Gurwinder è senza casa e senza lavoro, ancora in attesa.
In molti casi, essendo possibile lavorare anche solo con il nulla osta, i datori di lavoro, in attesa di essere convocati per la conclusione della procedura presso le prefetture, impiegano da subito lavoratrici e lavoratori. Se però il rapporto di lavoro si interrompe prima della conclusione della procedura e prima che sia stato rilasciato il permesso di soggiorno, c’è il rischio altissimo di rimanere senza documenti. Al di là delle cause, che andrebbero indagate e affrontate, servono tutele per le decine di migliaia di persone che si ritrovano nel nostro Paese senza documenti, per evitare che diventino invisibili: la campagna ribadisce la richiesta al ministro dell’interno di intervenire con urgenza e prevedere il ricorso al permesso di soggiorno per attesa occupazione in tutti quei casi a rischio irregolarità, quando la procedura di assunzione non va a buon fine per motivi che non dipendono da lavoratrici e lavoratori, per consentire loro di trovare un nuovo impiego e vivere e lavorare legalmente nel nostro paese.